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Compro Cartier  è stata la prima manifattura a commercializzare orologi da polso, rendendoli in seguito uno degli accessori più amati. 

Era il 1847 quando louis francois cartier, diede vita a parigi all’omonima azienda. diventa particolarmente famosa nel 1856, quando la principessa matilde, nipote di napoleone i e cugina dell’imperatore napoleone iii compie i suoi primi acquisti da cartier. nel 1859 l’imperatrice eugenia diventa cliente della boutique e inizia quella tradizione di re, regine e imperatori che caratterizza tutta la storia della  maison.  

L’aviatore alberto santos-dumont si rivolse all’amico cartier chiedendogli di ideare un orologio da bordo ben leggibile ad alta quota. louis cartier accettò la sfida e disegnò un modello rivoluzionario, visibile per la prima volta al polso di santos-dumont quando questi decollò con il suo aeroplano nel 1904.

Non si trattava di un orologio da tasca convertito, ma di un vero e proprio orologio da polso. il design era semplice: una cassa quadrata con angoli smussati ed anse integrate. cartier si pose l’obiettivo di creare un altro orologio da polso. nel 1911, louis cartier decise di mettere in commercio il santos-dumont. il santos fu il primo orologio da polso concepito per usi pratici. dopo il successo del santos, louis

il 1917 fu l’anno del cartier tank. si narra che louis cartier concepì il tank durante la prima guerra mondiale, traendo ispirazione dai carri armati renault. questo spiega sia il nome della collezione che la somiglianza con un carro armato visto dall’alto. negli anni ‘30 e ‘40 cartier iniziò a siglare gli orologi con un codice a 4 caratteri, stampigliato in prossimità della parte inferiore della cassa, sull’attacco del braccialetto.  ancora oggi, collezionisti esigenti, si rifiutano di acquisire un cartier se questo non porta il codice a 4 cifre stampigliato.

 la maison, dopo la morte nel 1942 del creatore louis cartier, attraversa un periodo di difficoltà. nel 1972, un gruppo di investitori acquisisce la maison mettendo alla guida alain dominique perrin. egli contribuisce in modo notevole a risollevare il brand, dopo anni di buio. la collezione le must, e nuove re-interpretazioni del già celebre santos, riescono a rilanciare cartier, riportando ai fasti di un tempo la maison, facendola tornare a essere un simbolo indiscusso nell’alta orologeria, capace di innovare, e creare stili e tendenze all’avanguardia con i tempi.

 praticamente ogni appassionato di orologi avrà pensato, almeno una volta, che i marchi della gioielleria non possono considerarsi vere e proprie maison d’orologeria. guardiamo quello che sta accadendo all’octo finissimo, capace di battere cinque record del mondo nel corso di sei anni, ma ancora chiamato “semplicemente un orologio di bulgari” da una grossa fetta di collezionisti.  a quanto pare, il marchio gioca ancora una parte importante nella percezione dell’orologio, piuttosto che le sue effettive qualità come segnatempo. 

buone notizie: siete collezionisti ed investitori saggi, e noi siamo qui per dirvi dove è meglio fare attenzione. quello che praticamente sta accadendo a bulgari, successe a cartier.  con la straordinaria eccezione di alcuni orologi prodotti da altre maisons e venduti da cartier sotto il proprio marchio (soprattutto ripetizioni minuti e calendari perpetui di audemars piguet), i collezionisti hanno sempre dimostrato un debole interesse negli altri modelli della maison. tra gli orologi, solamente il crash ha ricevuto qualche attenzione, probabilmente per la sua estrema rarità ed originalità nel design. 

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